Autobiografie di una vita vissuta intensamente
Mi capita a volte di essere triste non ne so il motivo, è una sensazione sottile che mi attraversa. In quei giorni osservo la vita che mi scorre davanti per le strade, nei volti delle persone, nelle loro espressioni. Recepisco le emozioni in modo vivido, le mie e di conseguenza quelle degli altri.
Poi prepotente la necessità di mettere fuori da me queste sensazioni e allora scrivo…
ω⊕ω
Lo vedi, è lì sul marciapiede dall’altra parte della strada troppo preso nel suo cellulare.
Poi gli passi accanto e non ti vede
Sempre troppo preso dal suo cellulare
ω⊕ω
Il messaggio del buongiorno alle otto.
Il messaggio della buonanotte alle ventitré
Cose da amanti….
Chi ci è passato lo sa
ω⊕ω
C’è poi un momento in cui si decide di non sopportare e subire più.
E’ il punto di non ritorno, quello in cui non ti volti indietro più nemmeno con la memoria.
Chiudi.
Cancelli.
Il passato cessa di esistere.
Eppure
Non sei libero, non lo sarai mai per quanto tu lo creda.
ω⊕ω
E poi quel sordo dolore allo stomaco…
ω⊕ω
Esiste un’energia che alcuni percepiscono quando succedono cose anche a distanza.
Esistono segnali inpercettibili di certi cambiamenti e anche se le persone tacciono, alcuni le percepiscono.
Ecco, io sono alcuni.
Lo so anche se taci, lo sento, lo percepisco
ω⊕ω
La tipa difronte a me dice al telefono “Non so se sia stato solo un sogno o se è davvero accaduto.
Ci stavo bene con la testa appoggiata alla sua spalla. Con le sue mani che mi abbracciavano e mi accarezzavano.
Mi era mancato tanto in quei giorni che era lontano. Eppure io sento che non sono la sola.”
Tace. Forse dall’altra parte la persona le dice qualcosa.
Riprende. “No non dico sua moglie, un’altra ancora. Quslcosa di cominciato qualche mese fa quando ancora ci vedevamo…”
La guardo, mi ricorda tanto me. Forse si accorge di quello che penso, mi sorride con un sorriso triste come rassegnato.
Come faccio a dirle che quella sensazione che sente dentro é comune a tante di noi…
ω⊕ω
Troppe volte ho bisogno di piangere…
ω⊕ω
…”Tradiva sua moglie con me. Tradiva sua moglie e me con un’altra.
Mi lasciò.
Dopo un mese ci rivedemmo. Mi disse che gli mancavo. Che quel mese era stato difficile perché non mi aveva visto, non mi aveva sentito.
Gli credetti.
Volevo credergli. Anche a me era mancato da morire. Stavo male, piangevo, non mangiavo.
Ci siamo visti per qualche volta ma io sentivo che qualcosa non andava sentivo quella inquietudine nello stomaco.
Avevo paura.
Di cosa poi? Di perderlo? Lui non era mio.
Era di un’altra prima di me e di un’altra dopo di me.
Io stavo lì, nel mezzo.
La prima era la casa, la sicurezza, quello che la gente vuole vedere.
L’altra era sicuramente l’eccitazione, la novità quello che ero io per lui molto tempo fa.
E io? Cosa sono io per lui? Non lo so, non lo capisco.
Mi cerca, dice che mi vuole ma lo sento distante.
E ho paura, paura di perderlo.
Lo desidero? Si, ma mi ritraggo, mi trattengo, mi tengo distante. So che se mi lasciassi andare sarebbe la fine, che sarei davvero perduta.
Forse lo sono, perduta.”
ω⊕ω
La tecnica è quella provata e riprovata di volta in volta.
Acquisire il contatto, inviare messaggi facendo sentire la persona cercata, avere numero di telefono contatto skype ed iniziare interminabili conversazioni.
Quando trovate un uomo così, se poi sposato, fuggite lontano. È un vampiro di anime, un vampiro d’energia.
Vi lascerà dopo anni, svuotate e da ricostruire.
Se invece riuscirete a riconoscerlo allora potrete proteggervi e scegliere se giocare o mollare….