Certe notti, quando la fatica di cercare un sonno che non arriva perché tanti sono i pensieri che girano nella testa, quando la tensione si fa insopportabile tanto da procurare dolore fisico, quando sai che non puoi dire ciò che pensi per via del ruolo che rivesti, 𝗲̀ 𝗾𝘂𝗲𝗹𝗹𝗼 𝗶𝗹 𝗺𝗼𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝘂𝗶 𝗮𝗳𝗳𝗶𝗱𝗶 𝗮𝗶 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗼𝗲𝘀𝗶𝗮 𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗰𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝘂𝗮 𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮.
Perché per quanto forte tu sia non tutto deve essere tenuto dentro, un tempo un liberatorio vaffanculo sarebbe bastato, oggi troppe cose in gioco e una bella comunità di persone attende nell’incertezza. Oggi un vaffanculo non basta, servono i puntini sulle i…
Non sono tutte madonne
Si muovono tra la folla con sguardi stretti,
labbra contratte in sorrisi che non arrivano agli occhi.
Parlano a bassa voce,
ma le loro parole sono spine,
schegge di vetro piantate nel legno fragile dell’anima altrui.
Conoscono il rancore come si conosce una preghiera,
lo recitano dentro, ogni giorno,
nutrendolo con pensieri piccoli,
con il veleno delle frasi non dette
e delle risate strozzate in gola.
Hanno mani che stringono,
non per carezzare, ma per trattenere,
per affondare le unghie nella carne di chi le sfida,
per ricordare che il perdono è una parola vuota,
un lusso che non vogliono concedere.
L’ignoranza non è solo mancanza di sapere,
ma rifiuto di vedere,
di comprendere che il mondo non è un campo di battaglia,
che il cuore non è fatto per essere affilato come una lama.
Eppure eccole,
fiere della loro guerra silenziosa,
del loro diritto a odiare,
a restituire ogni torto con interessi pesanti,
come se la vendetta fosse moneta
e non un altro peso da portare sulle spalle.
Non sono tutte madonne,
non tutte madri,
non tutte sorelle pronte a tendere la mano.
Alcune scelgono la via del vento freddo,
del ghiaccio che non si scioglie,
delle parole che feriscono più del silenzio.
Ma il tempo le attende,
senza giudizio, senza fretta,
perché ciò che si semina
cresce dentro prima che fuori,
e certi raccolti non perdonano.
