Convegno dei diritti, ma non di tutti

Mi perviene comunicazione di un convegno dove si parlerà di famiglia.

Apro la mail e trovo la locandina in allegato

Convegno

La osservo e rimango colpita dal messaggio che trasmette.

Come mio solito cerco di capirne di più.

Quasi contemporaneamente parte un tam tam sul social Facebook, mi arrivano una miriade di messaggi in bacheca e personali d’indignazione per questo convegno, soprattutto per come si presenta e per i contenuti che mancano.

Chi mi conosce sa che mi occupo d’infanzia e che da anni gravito attorno al mondo associativo impegnato nella difesa dei diritti dei minori coinvolti nelle cause di separazione e di divorzio. Per questo tutti quei messaggi nella mia posta.

Cercando m’imbatto così nella bacheca  Iolanda Nanni – portavoce Consigliere alla Regione Lombardia, rappresentante del M5S dove trovo questo post:

nanni

 

Leggo la conversazione che ne scaturisce.

Vado anche a leggere l’articolo pubblicato dell’intervista al Consigliere Regionale Antonio Saggese della Lista Gruppo Maroni Presidente, che si esprime così in merito al convegno

(…) “…Da papà separato – ha affermato Saggese – sono indignato insieme ai miei figli, perché nell’immagine del convegno che il M5S ha utilizzato per parlare di tutte le famiglie che hanno diritto di essere tutelate hanno considerato una coppia eterosessuale con un bimbo, due coppie di omosessuali maschi e femmine, una mamma sola con due bambini mentre hanno escluso un papà con i suoi figli. Esistiamo anche noi – ha aggiunto – e l’assurdo è che proprio una forza di opposizione che dovrebbe battersi radicalmente per il rispetto delle uguaglianze dimentica la figura degli uomini eterosessuali, padri dei loro figli”.
Per Saggese, componente della commissione Sanità e politiche sociali della Regione e vice presidente dell’Associazione papà separati della Lombardia, “il convegno discrimina i padri separati che hanno l’affidamento esclusivo o condiviso dei figli, ma che per il M5S non sono una famiglia. Nell’immagine che i grillini hanno della famiglia riconoscono diritti che sono ancora in fase di consolidamento, e li tolgono a chi li ha già consolidati. Si tratta di una immagine contraria ai princìpi costituzionali di uguaglianza (art. 3) e di tutela dei figli, che entrambi i genitori – non solo uno – hanno il dovere e il diritto di mantenere, istruire ed educare (art. 30)” (…).

Dicevo, che leggo la conversazione che nasce sulla bacheca della Consigliera Nanni a proposito del Convegno e lascio il mio contributo che riporto integralmente qui, di seguito

“Si definisce polemica sterile la pretesa di parità di diritti anche per quelle famiglie dove sono presenti padri e figli.

Si definisce polemica sterile quella del Consigliere Antonio Saggese che chiede la sospensione del convegno adducendo come motivazione la mancanza dell’immagine della famiglia composta da padri e figli.

Sterile…

Eppure il linguaggio delle immagini ha un impatto più forte di quello delle parole perché arriva diretto… viene letto immediatamente.

Mi viene detto che ci sarà Small Families in rappresentanza delle famiglie monogenitoriali, vado a vedere il sito per la prima volta e vedo nella slide scorrere delle immagini con delle parole, queste “Artemisia Gentileschi, cresciuta con il padre, pittrice di successo quando la pittura era riservata solo agli uomini.”“Maria Montessori, pedagoga di fama mondiale, allevò da sola e con successo suo figlio nei primi del Novecento”“Paul Gauguin, vissuto con la madre, inizia a dipingere grazie al tutore che lei gli ha indicato.” ….

La totale esaltazione della figura femminile in quanto madre o in quanto donna….. e poi vedo un articolo dove si parla di Registro della Bigenitorialità nel quale si scrive che …”La bigenitorialità facilita le relazioni? È un quesito che ci siamo poste dopo aver appreso, qualche tempo fa, che due consiglieri comunali di Milano, uno della lega e l’altro del PD, hanno avuto la brillante idea di sottoporre all’esame dei Consigli di Zona il “Registro della bigenitorialità”, e quindi la possibilità del genitore separato o divorziato di registrare il figlio minore , con l’intento – si dice – di permettergli di ricevere tutte le comunicazioni che lo riguardano. Si badi bene! È permesso ad entrambi i genitori di iscrivere il minore sul registro, MA LA REGISTRAZIONE SARÀ DI FATTO UTILIZZATA SOLO DAL GENITORE CHE NON VIVE CON IL FIGLIO, CON LA CONSEGUENZA – TUTT’ALTRO CHE TRASCURABILE – DI UN INDEBITO CONTROLLO SUL GENITORE COLLOCATARIO.
La pratica si sta diffondendo in varie parti d’Italia. Ancora una volta la Lega (attualmente in accordo con il PD) fa passare una sua proposta come un diritto dei più deboli, quanto in realtà FA PROPRIE LE ISTANZE DELLA POTENTE ASSOCIAZIONE DEI PADRI SEPARATI.”…..”

E lei mi viene a raccontare che Small Families rappresenterà le famiglie dove i figli vivono con il padre?”

Un mio amico mi scrive “Iolanda Nanni dice: Noi Andiamo Avanti !!! Ma forse si dimentica che il detto era: Nessuno deve rimanere indietro!!

Ovviamente i genitori, padri compresi!!!”

Già come contraddirlo?

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