Tisselli, Besana, Bobba Vs male del genitore malevolo. PAS

Da www.senzabarcode.it

Scritto il 19 febbraio 2013 da

In questo momento di campagna elettorale agli sgoccioli, per tornare a uno dei temi più cari a SenzaBarcode, il Diritto di Famiglia, abbiamo nuovamente parlato con Adriana Tisselli – presidente e fondatrice del Movimento Femminile per la Parità Genitoriale, da noi già intervistata nel mese di Dicembre.

Adriana ci ha rivelato di essere delusa dai programmi elettorali, in tema di Welfare, che risultano, invece, molto scadenti. Di questi problemi si parla poco, in modo generico, gli stessi candidati non sono troppo informati in alcune tipologie di argomenti, c’è molta demagogia e poca sostanza. Una pura corsa al voto costituita da meri espedienti come, a parer di Adriana, la legge sul femminicidio. Nello stesso Paese che bocciò la legge sull’omofobia. Quest’ultima era definita incostituzionale solo un paio di anni fa, creava infatti discriminazioni positive -violazione dell’articolo 3 in cui si afferma che tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge- ma entrambe si riferiscono a una specifica fetta della popolazione. Quale è la differenza? Forse che i voti delle donne sono più importanti di quelli dei gay? Oppure è perché non si contrappongono all’elettorato cattolico?

Il problema, dice Adriana, è la prevenzione che non esiste, il disinnesco della violenza non è efficace, non c’è supporto tissellisufficiente, esistono filoni su cui si dovrebbe lavorare in modo costruttivo e invece vengono dimenticati. Anziani, disabili, persone con disagi psichici, non c’è tutela in Italia per loro e per le famiglie che li circondano.

Un’altro settore importante è la scuola, mai viene nominata come investimento. C’è la crisi e ci sono i tagli. Nessuno pensa, però, che il tempo pieno con orari più lunghi permetterebbe anche alle donne di lavorare full time e il PIL aumenterebbe. Il Welfare non è solo denaro in uscita, è anche investimento sulle risorse. Questione spinosa è inoltre la richiesta dell’obbligatorietà dei congedi parentali ad entrambi i genitori, come in molti altri Stati europei già succede. In Parlamento non se ne parla e il nostro mondo del lavoro è sempre più focalizzato su persone sole, non su famiglie. Avere un figlio coincide ormai con una forte penalizzazione lavorativa e questo non ha senso.

Abbiamo chiesto ad Adriana quali sono gli attuali progetti del MFPG e lei ci ha  accennato che molto bolle in pentola, anche se per adesso non ci svela niente.

Siamo molti entusiasti. Un periodo di crisi come questo impone anche certe riflessioni, e stiamo percependo molto interesse da parte dei nostri interlocutori. La nostra è una grande battaglia culturale affinché si smetta di parlare di genere e si inizi a parlare di persone -veri mattoni della società- e le famiglie -usando questa parola volutamente al plurale: tutte le tipologie di famiglie– vengano considerate le cellule dalla società.

Per Adriana e il MFPG è anche un intenso periodo di collaborazioni, sia con le istituzioni, anche d’Oltralpe, cui sta cominciando un fecondo dialogo, sia con altre associazioni. Tra queste c’è Figli Per Sempre, di cui abbiamo incontrato la presidente della sede di Milano, Laura Besana. La sinergia sviluppata a partire dalle stesse tematiche – anche se con tagli differenti – ha permesso un grande lavoro in tandem, come si evince dalle parole di entrambe le nostre intervistate. L’interazione è così forte che Adriana Tisselli fa parte anche del direttivo di ”Figli Per Sempre” e Laura Besana anche del direttivo di MFPG.

imagesLaura ci ha parlato invece di Figli per Sempre, associazione nata a Varese nel 2005, che inizialmente si è occupata di incontrare i genitori in via di separazione per insegnare loro a gestire le proprie emozioni negative e per fornire un supporto legale e psicologico attraverso esperti e mediatori. Attualmente invece, l’attività principale è quella dell promozione della bigenitorialità, attraverso convegni e conferenze. E’ fondamentale educare e insegnare; l’informazione, spiega Laura, è il primo passo verso la prevenzione. A breve invece sarà intrapreso un progetto in collaborazione con gli insegnanti per capire quanto gli studenti portano nella aule del loro vissuto.

A completare la triade c’è Sheyla Bobba, che con Adriana e Laura collabora e ha collaborato, fondatore e direttore di Senza Barcode, in cui ho l’onore di scrivere, da sempre attenta al diritto di famiglia. Abbiamo parlato anche con lei.

Sheyla è anche una scrittrice e uno dei suoi ultimi lavori è Post Scriptum, dove analizza i divorzi e i conflitti ponendo, dopo anni di studi ed esperienze, l’attenzione sulla PAS e sulla violenza psicologica.

Io non sono  una psicologa o una titolata  ma una che titolo, pergamena e medaglia li ha conquistati “solo” sul  campo; con onestà intellettuale, dignità e un minimo di intelligenza basta vedere e ricercare anche i recenti studi ed “esperimenti”, consiglio quello di Lavadera a Roma e la lettura di questo articolo. Ora, come fanno femministe, sostenitori del NO Gadner e fantasiosi “psicologi”  a ripetere  “la mamma è sempre la mamma” o peggio “madre vuol dire amore”? La PAS esiste! chiamatela lavaggio del cervello, stupro mentale o come vi pare. Esiste un genitore malevolo a tal punto da distruggere un figlio per i suoi pruriti; il più delle volte è la madre a farlo.

images (1)Parlando di questi argomenti Sheyla si arrabbia sempre, ci siamo fatti dire come mai.

Sono nauseata e schifata Giulia! Io ho visto molti volti, anche allo specchio, di bambini non amati, di bambini che pregavano tra le lacrime chiedendo aiuto. Piccoli che volevano essere salvati, allontanati dalle mani di certe madri/genitori. Per questo ammiro Adriana e Laura. Loro continuano con MFPG a “scremare” le donne, cercano di aiutare tanto i maschi quanto le femmine – non ho volutamente indicato madri e padri – loro fanno sacrifici mentre c’è chi ha solo la capacità di urlare… pare quasi temano d’essere scoperti a far chi sa cosa, con i soldi di chi sa chi …

Ma non è solo questo che la turba, c’è qualcosa di più. Ci vuole un poco perché lo ammetta ma alla fine…

Esatto; sono arrabbiata perché la politica ora non può aiutarci essendo tutti impegnati nella campagna elettorale, preoccupata che chi realmente ha fatto e può fare resti fuori dai palazzi, e sono ansiosa… non vedo l’ora di poter sviluppare i tanti progetti che abbiamo con MFPG: per ora posso dire che SenzaBarcode ne è voce… a tutto volume!

Invece per quanto riguarda la Pas, sentiamo quale è la sua esperienza e cosa è, in breve, questa terribile sindrome.

Consiglio di seguire con attenzione la nostra rubrica ”Analisi alienazione“, che sto integrando man mano che le interviste e gli impegni di SenzaBarcode lo consentono, ma entro venerdì faremo un grandissimo passo avanti! e lascio qualche consiglio ai genitori, specialmente i non collocatari: analizzate il comportamento dei vostri figli, anche seguendo queste indicazioni: come riconoscere i segni della PAS nel Bambino

1. Il bambino mostra disagio quando è insieme al genitore alienato.
2. Fornisce risposte brevi senza interesse e coinvolgimento – sto bene. Si. No.
3. È aggressivo e irruente
4. È distratto e visibilmente spaventato.

5 pensieri su “Tisselli, Besana, Bobba Vs male del genitore malevolo. PAS

  1. patrizia dice:

    Secondo voi la soluzione è far periziari bambini in tenera età? Spendere fior di soldi circa 2500 euro mi risulta per far esaminare magari una bimba di sei anni?? E da chi?…..Sinceramente io non ho parole….e credo voi sappiate bene a cosa mi riferisco!!!

    • Laura dice:

      Gentile signora non conoscendola non so a cosa lei ri ferisca.
      Le faccio però una domanda che dovrebbe indurla a riflettere, ma è proprio sicura di saperlo lei fino in fondo? Ho imparato dalla mia esperienza ad ascoltare e ad approfondire prima di decidere per chi o per cosa schierarmi le consiglio la stessa pratica, è utile per non incappare in inutili problemi difendendo cause non sue. La saluto caramente. Buona vita
      Laura Besana

  2. patrizia dice:

    Gentile signora, abbiamo gia avuto modo di interagire, E mi creda sono certa di quello che assiresco…scritto nero su bianco su documenti inconfutabili. E credo lei sappia bene a cosa mi riferisco…Se la sua era una velata minaccia, mi creda che non ha sortito l’effetto sperato. In quanto al resto prendo esempio da lei che mi sembra sia una discreta maestra nel difendere cause che non la riguardano, per partito preso.Basterebbe solo essere meno ipocriti e non mascherarsi dietro il bene dei minori….perchè far periziare una bambina di 6 anni , cercando di attribuirle a tutti costi problemi e disagi che non ha mi sembra una cosa francamente aberrante !!!! Ci sono una miriade di altri modi per far valere le proprie ragioni, magari anche dicendo la verità… perchè si vuole essere dalla parte del giusto non bisogna mentire mai! Buona vita anche a lei…

    • Laura dice:

      Ribadisco il concetto di non annoverarla tra le mie conoscenze, men che meno nelle mie amicizie.

      Credo di averla individuata, in quanto ho visto un post che riporta in gran parte il suo commento qui, in Fb nel gruppo Madri separate – divorziate & nuove compagne nel quale sono iscritta da 11 mesi, ovvero più o meno dalla sua creazione.

      Si evince da quanto lei scrive in seguito che quello non è il “suo caso” indi per cui sta riportando la storia di qualcun altro, da qui il mio suggerimento ad approfondire.

      Dove poi abbia rilevato “una velata minaccia,” non riesco a comprenderlo nemmeno rileggendo la mia prima risposta.

      Per quanto da lei riportato peraltro mi trova in perfetta sintonia, non bisognerebbe mai nascondersi dietro un figlio, i figli vanno assolutamente tutelati contro le brutture della vita, almeno finché sono infanti. Poi crescendo se noi genitori siamo convinti di aver loro fornito gli strumenti adeguati per far fronte alle situazioni che gli si presenteranno, è nostro preciso dovere lasciargli vivere la loro vita.

      L’ingerenza genitoriale nella vita di figli adulti denota una profonda insicurezza nel proprio operato come genitore. Quando diventano adulti vigiliamo su di loro a distanza sperando in cuor nostro che non debbano mai incappare in dolori e frustrazioni, ma non possiamo interferire nelle loro vite.

      Gioire per i loro successi e piangere per i loro dolori, ma nel nostro intimo.

      Quanto al periziare i bambini sono ancora più contraria di lei, ma nel caso in cui venga dal Giudice predisposta una perizia c’è sempre da sperare che le persone che se ne occuperanno abbiano tutta la delicatezza che un bambino ha il diritto di avere.

      Come le dicevo sopra è il Giudice che stabilisce di procedere con una perizia, sa quante volte ho visto, mentre ero intenta “nel difendere cause che non la riguardano, per partito preso”, Giudici infischiarsene della richiesta di parte di perizia CTU? Veramente tanti.

      Ora signora le rinnovo i miei saluti

      Laura Besana

  3. patrizia dice:

    Gentile Signora, il consigliarmi di informarmi meglio è perfettamente legittimo, meno lo è paventare “futuri problemi, difendendo cause non mie”.

    Qui ci stiamo nascondendo dietro un dito e lo sappiamo bene tutte e due.
    E magari non facciamo dello sterile qualunquismo, tanto per spostare l’attenzione dal punto focale della questione.

    Intanto la storia da me riportata non è un sentito dire….le assicuro che non sono cosi superficiale da non verificare prima, quanto asserisco. Le assicuro anche che la mamma in questione , non appena questa storia sara finita, pubblicherà ogni cosa con tanto di prove circostanziate.

    Resta pacifico che far periziare un bambina di 6 anni ( ma in generale qualsiasi bambino) è un atto irresponsabile e di una crudeltà inaudita.

    E se come lei sostiene, un’insana ingerenza genitoriale nella vita del figlio denota grande insicurezza e porta a questi estremi, si figuri quella di una persona esterna , per quanto vicina ad uno dei genirori.

    Figura esterna che forse per prima dovrebbe mettersi una mano sulla coscienza e pensare al bene di questa creatura.

    Figura eserna che dovrebbe cominciare ad essere corretta e coerente e magari evitare far passare la sua convivenza per un contratto d’affitto di una stanza ad uso ufficio.

    Questo perche vi ho sentito spesso tacciare le ex mogli e madri dei figli dei vostri compagni di poca correttezza e di ben altro….e leggendo l’articolo sopra ,mi dispiace e mi scuso profondamente se mi permetto di dire :

    “ma senti un po’ da che pultpito viene la predica”.

    Riguardo poi il fatto che tanti giudici se ne freghino delle richieste di CTU, ma meno male….forse anche loro la considerano una gratuita quanto inopportuna cattiveria verso il bambino.

    E’ pacifico che sia il giudice stesso a decidere se ammettere una perizia o meno…ma è anche pacifico che qualcuno l’avrà pur chiesta!!!!

    Buona Serata.

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