http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_febbraio_4/bimbo-tevere-padre-1903138077052.shtml
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=490909&IDCategoria=2685
Il peso delle parole
Questi articoli sono la rappresentazione di come l’utilizzo calibrato e calcolato delle parole induce un’immagine della realtà che sicuramente veicola le emozioni e i sentimenti di coloro che vi si accostano e lo leggono.
Provo sdegno nel verificare come la stampa tratta certi argomenti inducendo ad una cultura ignorante che non si chiede più il perché delle cose.
Rileggendo alcune frasi appare evidente che l’avvalersi del supporto di un “esperto” serva ad enfatizzare aspetti che si vogliono comunicare togliendo visibilità invece ad altre sfaccettature di questa, o altre vicende.
Il gesto compiuto è assolutamente deprecabile e mai e poi mai si potrebbe avvalorarlo, ora diventa necessario approfondire come quest’uomo sia giunto ad un tale gesto estremo.
Lo psichiatra fornisce una chiave di lettura che potrebbe essere condivisibile, almeno per quanto concerne l’aspetto patologico del contesto nel quale questo evento ha avuto compimento, anche se riduce “il ruolo paterno e sociale” ad “ (un pensiero tipo ‘sono io che decido cosa devo fare di mio figlio’)”, cosa che di fatto non è. Almeno non oggi, almeno non per quei padri che pongono attenzione al loro ruolo educativo nei confronti dei figli ponendosi come risorsa alternativa (nel senso di alternanza, possibilità) allo stile educativo materno.
Tutti gli articoli letti riportano una frase del tipo “gli scontri con la compagna per l’affidamento del piccolo: “Non me lo facevano vedere”” che pur non facendone direttamente accenno alcuno pongono in evidenza un conflitto in ambito separativo o comunque di affidamento di un minore ad un genitore piuttosto che all’altro.
In questo caso in particolare c’è da chiedersi dunque, chi sia il reale autore di questo orribile atto inconsulto……..